Le cose visibili e invisibili

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In questo “Quaderno”, come avverte la premessa, non si troverà «nient’altro che fantasia, una fantasia che si è compiaciuta di ricreare liberamente le circostanze che possono aver fatto sorgere nella mente di Caterina qualcuna delle molte immagini di cui si avviva il suo dire».

Esso è offerto a coloro che non osano affrontare la lettura dei testi cateriniani, come un aiuto ad avviarsi «per le acque limpide della dottrina cateriniana, a quella “fonte della prima Verità” dove l’anima, mirandosi nell’Amore che l’ha creata e redenta, conosce la propria bellezza e dignità e se ne innamora».
Di questi scritti la Cavallini riporta nel suo testo alcuni brani, dandone l’esatta citazione per chi volesse approfondirne la conoscenza.