Il Centro Nazionale di Studi Cateriniani (dal 2008 Centro Internazionale di Studi Cateriniani) fu fondato a Roma nel 1940 da Mario Felice Bianchi (1885-1966), pubblicista e animatore di numerose iniziative cateriniane, tra cui la Corporazione dei Caterinati (1926). Al momento della sua fondazione il Centro Studi Cateriniani ebbe sede, a Roma, alla Salita del Grillo, accanto al luogo in cui nel 1574 era stata trasferita la comunità di Terziarie domenicane rimaste nella casa di via del Papa. Il 28 marzo 1963, su richiesta di Mario Felice Bianchi, il compito di animatrice e Presidente del Centro Nazionale di Studi Cateriniani fu assunto da Luigia Tincani (1889-1976), che fin dal 1933 aveva dato inizio a una piccola attività editoriale (le “Edizioni Cateriniane”) e dopo la guerra (marzo 1947), in concomitanza con il centenario della nascita di s. Caterina da Siena, aveva iniziato la pubblicazione delle collane “Quaderni Cateriniani” e “Corona Aurea”.
Tra i primi soci e sostenitori del CNSC vi furono i domenicani P. Luigi Ciappi, teologo della Casa Pontificia, P. Antonino Silli e P. Tarsicio Piccari (segretari dell’Istituto d’Arte “Beato Angelico” presso il convento di Santa Maria sopra Minerva), la saggista Adriana Cartotti Oddasso e gli italianisti Giorgio Petrocchi e Umberto Marvardi. Il Centro Studi si trasferì in sedi diverse, sempre non lontano dalla basilica di S. Maria sopra Minerva dove è il sepolcro di Caterina, e dal 2002 al 2016 ha avuto sede nella casa di via del Papa (oggi piazza S. Chiara 14), dove Caterina ha abitato negli ultimi mesi della sua vita, dall’estate del 1379 fino alla morte (29 aprile 1380); al pianterreno di quello stabile, via via trasformato dalle successive ristrutturazioni, si conserva la Cappella detta del Transito di santa Caterina da Siena. Al 1978 risale il primo Statuto del Centro, conforme alle direttive del Ministero della Pubblica Istruzione.
Dal 2009 è stato in vigore un nuovo Statuto, fino all’attuale redazione (2017). Fin dal 1963 fu Vice presidente del CNSC Giuliana Cavallini (1908-2004), divenuta poi Direttrice del Centro al fianco della seconda Presidente, Anna Maria Balducci. Giuliana Cavallini ha innovato gli studi cateriniani su solide fondamenta filologiche, incentratesi sull’edizione del Dialogo (1968; 19952) e delle Orazioni (1978). La sua feconda collaborazione con studiosi italiani e stranieri si è articolata anche in una fitta rete di conferenze e cicli di lezioni tenute in Italia e all’estero. Agli studi filologici si è ben presto collegata la ricerca iconografica, curata da Lidia Bianchi (direttrice del Gabinetto Nazionale delle Stampe dal 1954 al 1973) e poi da Diega Giunta, succeduta a Giuliana Cavallini nella direzione del CISC (2004-2014). A Elena Clara Malaspina, Presidente del CISC (2014-2021), si deve, invece, la nuova traduzione in italiano corrente del Dialogo cateriniano (Bologna, 2017)
Il 30 aprile 1962, sugli spalti di Castel Sant’Angelo, fu inaugurato il Monumento a santa Caterina, di cui il CNSC, in stretta collaborazione con la Famiglia Domenicana, si era fatto promotore, affidando l’opera allo scultore Francesco Messina.
La statua marmorea esprime efficacemente la sollecitudine che nei giorni più drammatici dello scisma allora scoppiato a Roma sospinge Caterina verso la basilica di San Pietro, mentre i bassorilievi evidenziano alcuni momenti della sua missione. Dal 1962 in poi, ogni 29 aprile, presso il Monumento il Comune di Roma offre un omaggio floreale alla Patrona della città con una cerimonia pubblica.